Scopri la nostra famiglia

Qui trovi le storie di alcuni nostri operatori sanitari: come sono entrati a far parte di PuntoFamiglia, qual è la loro formazione, cosa amano del loro lavoro, cose così. Per farti sentire un po' più dentro, questa nostra famiglia.
C., 32 anni, OSS
L’incontro con PuntoFamiglia nel 2018 è un ricordo bellissimo: ho iniziato con qualche sostituzione, dato che stavo lavorando come OSS part time in una struttura sanitaria assistita. Ma a PuntoFamiglia mi trovavo così bene, che ho deciso di restare con loro full time, e lasciare il lavoro in struttura.
Ho sempre voluto lavorare nel settore sanitario: per prima cosa, mi sono diplomata come operatrice dei servizi sociali (nei corsi serali, dura, ma che soddisfazione!!). Poi ho subito superato la selezione per Scienze Infermieristiche all’università di Firenze, ma le vicende della vita – famiglia, necessità di mantenermi – mi hanno impedito di continuare. Però non mi sono persa d’animo: qualche tempo dopo ho seguito un corso OSS all'ospedale di Careggi, ed ora eccomi qui, con il mio sogno realizzato!
Per PuntoFamiglia mi occupo dell'assistenza domiciliare. Al momento assisto due donne e un uomo. Ognuno di loro ha problematiche diverse, e per ognuno mi sforzo di capire cosa vogliono e come vogliono essere assistiti. E in caso di “bizze” o criticità, ricorro al dialogo (specie con la loro famiglia), e tutto si appiana. Il rapporto uno a uno che creo con gli assistiti mi permette di entrare in empatia sia con loro che con le loro famiglie. Rapporti umani diretti e ritmi un po’ più lenti permettono a me di offrire un servizio che mi dà soddisfazione, e alle persone che assisto di ricevere cure di qualità.
M., 27 anni, infermiera
PuntoFamiglia è davvero come una famiglia, di nome e di fatto: noi soci collaboratori ci conosciamo tutti, spesso ci vediamo anche al di fuori del lavoro. Questo ci fa sentire una squadra con un bene comune: mettere al servizio di chi ha bisogno la nostra professionalità, la nostra esperienza.
Ho preso la laurea triennale in Infermieristica a Firenze, poi mi sono iscritta all’Albo professionale e ho iniziato a lavorare quasi subito. La cooperativa PuntoFamiglia, l'ho scoperta leggendo un articolo sul giornale che ne annunciava la nascita. Ho contattato Giuseppe, l'amministratore, disponibilissimo e accogliente, e il colloquio è andato bene.
Per PuntoFamiglia mi occupo delle richieste di assistenza domiciliare: vado nelle case di chi ha bisogno di cure. È qualcosa di delicato, entrare nell’intimità di una persona, nel suo spazio personale. Ma questa è anche la cosa che mi piace di più: ci entro in punta di piedi, nelle case dei pazienti, li ascolto attentamente, mi adatto ai loro bisogni, alle abitudini, ai loro tempi. Ci tengo che siano soddisfatti dai miei interventi, e anche tranquillizzati dalla mia presenza, che si sentano liberi di farmi domande, chiedere chiarimenti.
Del mio lavoro, mi piace tutto: il contatto con gli assistiti, il lavoro di équipe, anche il fatto di avere a che fare con aspetti “difficili”, della vita. Mi porta a riflettere, a conoscere meglio non solo gli altri, ma anche me stessa. Spesso mi capita, quando sono a casa, di ripensare ad alcuni pazienti, alle loro vite. Alcune storie sono particolarmente toccanti. Le storie degli altri, sono un bene prezioso per tutti, per rivalutare le nostre, per apprezzare quello che abbiamo.
L., 52 anni, assistente alla persona
Ho iniziato a collaborare con Punto Famiglia appena hanno aperto nel 2014. Ho visto un annuncio online e mi sono presentata subito. I responsabili e i soci sono tutte persone calorose, mi sono trovata subito bene.
In Ucraina lavoravo come infermiera nell’ospedale del mio paese. Quando sono arrivata in Italia mi sono iscritta a un corso per imparare l’italiano. Lì ho conosciuto altre persone, che mi hanno parlato di un corso della Regione Toscana per avere la qualifica di assistente familiare. Per fare la badante, insomma. Così mi sono iscritta, l'ho frequentato e mi è stato molto utile.
Qui a Firenze lavoro come badante convivente nella casa di una signora anziana non autosufficiente. Mi occupo della casa, preparo da mangiare, vado a fare la spesa, aiuto la signora nella cura personale, cose così. È una donna allegra. Quando parla, qualche volta usa delle espressione fiorentine divertenti!
Mi piace sentirmi un punto di riferimento per la signora che seguo, e anche per i suoi familiari. In generale, del mio lavoro mi piace che una persona possa contare su di me sempre. Mi piace portarla fuori quando c’è bel tempo. E mi piace quando ascolta il suo programma preferito alla radio, con le canzoni del passato: le vengono in mente i ricordi, si emoziona tutta. La vedo felice. E mi contagia, con la sua felicità!!
D., 40 anni, fisioterapista
Sono entrato nella squadra di PuntoFamiglia un po’ per caso, tramite un’amica che era diventata socia della cooperativa da qualche mese. Beh, la scelta migliore che potessi fare: da lì è iniziata una collaborazione professionale preziosa, che mi sta dando tanto, soprattutto sul piano umano.
Ho sempre sognato un lavoro in cui occuparmi della salute del corpo, così dopo il liceo mi sono iscritto alla laurea triennale in Fisioterapia a Firenze, che fa parte della facoltà di Medicina e Chirurgia. Il mio motto sono le parole di un grandissimo medico statunitense, Patch Adams: “Quando curi una malattia puoi vincere o perdere, quando ti prendi cura di una persona vinci sempre.”
Come socio di PuntoFamiglia, svolgo la mia professione di fisioterapista a domicilio, specie con chi fatica a spostarsi per raggiungere un centro di cura. Quando sei nella casa di un paziente, riesci a dare un aiuto più completo. Dentro casa, capisco meglio le condizione di vita della persona. E questo mi permette di avere più strumenti per individuare il tipo di riabilitazione adatta. Dentro casa, è importante entrare in empatia con il paziente, riuscire a condividerne lo spazio intimo, nel momento di cura, e saperne uscire "con dolcezza".
Del mio lavoro mi piace soprattutto la possibilità di trovare risorse inaspettate nei pazienti – e in me! - per uscire dal senso di criticità che può arrivare in un momento qualunque della vita. Io e la persona che assisto facciamo una specie di viaggio unico e importante insieme, che riesce a dare tanto a entrambi.